La decorazione a stucco a Roma tra Cinquecento e Seicento: modelli, influenze, fortuna (Roma, Palazzo Capodiferro Spada, 13-14 marzo 2018)
La giornata presenta gli esiti di un lavoro seminariale, durato due anni, avente per oggetto la riconsiderazione critica della specificità dello stucco come medium artistico e la progettualità compositiva collegata ad esso nei secoli XVI e XVII.
Lo studio dell’uso di questo materiale, negletto e relegato tra i parerga ornamentali, ha fornito un’inedita prospettiva dalla quale rileggere la decorazione di alcuni cantieri consentendo di avanzare e confermare nuove ipotesi sulla circolazione dei modelli e delle maestranze e di rivedere, sotto nuova luce, lo sviluppo diacronico della decorazione tra Cinquecento e Seicento.
Dal punto di vista topografico, Roma è al centro dell’indagine, anche se pari attenzione viene riservata ad altre realtà in rapporto di dipendenza o di reciproca influenza con essa. Lo specifico arco temporale d’analisi muove dalla riscoperta della tecnica dello stucco bianco alla grande stagione decorativa barocca, la quale torna a metterne a frutto le grandi potenzialità.
Partendo dai casi dei cantieri di Villa Giulia e di Palazzo Capodiferro Spada, esempi di due linee di gusto differenti ma convergenti in più punti, è stato possibile intessere una rete di relazioni urbane, nazionali ed internazionali, che spaziano dalla bottega raffaellesca alle decorazioni seicentesche, e affrontare conseguentemente questioni fondamentali per la metodologia e la storiografia storico-artistica della prima età moderna.