Vittoria Romani - Università degli Studi di Padova

Laureata in Lettere presso l'Università di Padova, ha acquisito il titolo di dottore di ricerca nell’ambito del dottorato di Storia dell’arte delle università consorziate di Venezia, Padova e Trieste. E' stata Vice-Direttore nel Museo Archivio Biblioteca di Bassano del Grappa (1991-1993).Nel periodo 1993-2008 è stata ricercatore, quindi professore di seconda fascia (1999) e infine professore ordinario (2003) presso l’Università di Udine. Dal 2008 presta servizio presso l’Università di Padova, tenendo corsi nell’ambito del settore L-Art/02 e insegnamenti presso la Scuola Galileiana di Studi Superiori, il dottorato di ricerca e la Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici. Ha svolto incarichi di coordinamento del corso magistrale in Storia dell’arte (2009-2014) e di direzione del dottorato di ricerca (2009-2014, 2015-2017). Dal 2016 è presidente della commissione scientifica del Dipartimento DbC.
È membro del comitato scientifico delle riviste "Arte veneta" e "Musica e figura", è consulente scientifico della rivista “Prospettiva”. Dirige la collana "Pittura del Rinascimento nell'Italia Settentrionale. Quaderni", Padova University Press. E’ membro del Comité International d’Histoire de l’Art (CIHA). Ha collaborato con numerose istituzioni italiane e straniere, tra le quali la Fondazione Federico Zeri, Villa I Tatti, Harvard University, la Fondazione Giorgio Cini, il CISA Palladio di Vicenza, il Kunsthistorisches Institut di Firenze e il Getty Research Institute di Los Angeles. Ha curato o co-curato varie esposizioni tra le quali: “Daniele da Volterra amico di Michelangelo", 2004, "Vittoria Colonna e Michelangelo", 2005; "Primace, maitre de Fontainebleau", 2006, "Andrea Mantegna", 2007; "Pietro Bembo e le arti", 2012; "Quattro Veronese venuti da lontano. Le Allegorie ritrovate", 2014, “Il giovane Tintoretto”, 2018.
Ha indagato la pittura Rinascimento nell’Italia settentrionale in rapporto al tema degli scambi con la cultura romana, con l’eredità di Raffaello da un lato, con il mondo michelangiolesco dall’altro, dedicando saggi e studî monografici ad alcuni artisti rappresentativi di tale congiuntura, segnata da un’interpretazione molto originale della lezione del Buonarroti, tra i quali sono Lelio Orsi, Pellegrino Tibaldi e i suoi allievi Giovan Francesco Bezzi, detto Nosadella, Girolamo Mirola, e infine Bastianino. Queste ricerche hanno permesso di individuare un’inedita dimensione dell'illusionismo cinquecentesco, cui contribuiscono anche Primaticcio, attivo alla corte di Francia, e i veneti Paolo Veronese e Alessandro Vittoria.Ha dedicato studi alla civiltà figurativa della Roma di Paolo III Farnese, approfondendo le figure di Perino del Vaga e di Daniele da Volterra, artista legato a Michelangelo da questioni di mestiere e da un profondo sodalizio umano, e di Siciolante da Sermoneta. Per i temi affrontati si sono rivelate molto importanti le indagini sugli interessi figurativi dei letterati (Pietro Bembo, Pietro Aretino, Giovanni della Casa e Vittoria Colonna), lo studio del genere della decorazione murale a stucco e ad affresco e l’indagine sui metodi di lavoro delle botteghe e sui rapporti di collaborazione all’interno dei cantieri. Ha rivolto la sua attenzione al confronto dei pittori veneziani con la cultura tosco-romana nei decenni centrali del Cinquecento, indirizzando i suoi contributi su Jacopo Bassano, Jacopo Tintoretto e Paolo Veronese.

https://www.unipd.it/contatti/rubrica?ruolo=1&checkout=cerca&persona=romani&key=42823663B169C46A9C908CE4ACCA385E